Mario Incudine PARLAMI D’AMORE | SIRACUSA 23.01.2025
Mario Incudine “PARLAMI D’AMORE. Quando la radio cantava la vita” – un viaggio di musica, parole, amarcord e ironia nell’Italia degli anni ’20 e ’30. Con Antonio Vasta, pianoforte e fisarmonica
23-26 Gennaio 2025 (4 REPLICHE)
Teatro Massimo Città di Siracusa
Via del Teatro
Teatro Massimo Città di Siracusa
Via del Teatro
BOTTEGHINO IN Via del teatro, 6 Siracusa (Ortigia)
ORARI dal lunedì al sabato dalle 16:00 alle 20:00.
TEL 09311791148 – 3345683715
ORARI dal lunedì al sabato dalle 16:00 alle 20:00.
TEL 09311791148 – 3345683715
> BIGLIETTI <
giorni e orari delle recite
GIO 23.01.25 ore 20
VEN 24.01.25 ore 20
SAB 2.01.25 ore 21
DOM 26.01.25 ore 17:30
GIO 23.01.25 ore 20
VEN 24.01.25 ore 20
SAB 2.01.25 ore 21
DOM 26.01.25 ore 17:30
Mario Incudine in un viaggio di musica, parole, amarcord e ironia nell’Italia degli anni ’20 e ’30
Con Mario Incudine
Di Costanza DiQuattro
Regia Pino Strabioli
e con Antonio Vasta pianoforte e fisarmonica
Suono Pino Ricosta
Scene Paolo Previti
Produzione Centro Teatrale Bresciano
Di Costanza DiQuattro
Regia Pino Strabioli
e con Antonio Vasta pianoforte e fisarmonica
Suono Pino Ricosta
Scene Paolo Previti
Produzione Centro Teatrale Bresciano
Tra il 1918 e il 1940 la produzione musicale italiana ebbe una straordinaria evoluzione. La nascita delle radio, che divenne il mezzo principale della propaganda fascista, contribuì anche ad ampliare il pubblico degli ascoltatori e a diffondere sensibilmente la musica all’interno delle case italiane rendendola un “affare” comune e condiviso.
Se da un lato si ramificava la musica fomentata dal fascismo, megafono di sentimenti patriottici, famigliari e lacrimosi, dall’altro si diffondeva, in rotta con le direttive dittatoriali, una musica d’oltreoceano, brillante e ironica.
Sottobanco, come bische clandestine, nascevano lo swing e il jazz che ben presto entrarono a far parte di una realtà italiana che remava controcorrente attraverso la musica.
Con questo spettacolo, e con il racconto di alcuni dei pezzi più belli di quegli anni, va in scena non soltanto uno spaccato di storia della musica italiana ma soprattutto uno spaccato di “storia patria”. Poiché la musica, da sempre, diventa il paradigma di una nazione e di un pensiero.
L’Italia canticchiò vent’anni Giovinezza ma all’alba del ‘45 tuonò convinta Bella ciao.
Mario Incudine, accompagnato da Antonio Vasta al pianoforte e alla fisarmonica, ci porta dentro questo viaggio fatto di musica e parole, di tenerezza e di ironia, di amarcord e di aneddoti che raccontano un pezzo della nostra storia.
Sotto la Guida di Pino Strabioli, artista da sempre sensibile al teatro canzone, la verve e la capacità istrionica di Mario Incudine è al servizio di uno spettacolo che vuole essere anche un omaggio alla canzone d’autore di quegli anni, un repertorio poco battuto, ma ricco di fascino e di bellezza, con testi modernissimi, melodie indimenticabili e armonie ardite. Un “materiale” da riportare a galla e da incorniciare.